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Innsbruck è città di tante cose: delle montagne, del cenotafio dell’imperatore Massimiliano I, del trampolino di lancio con gli sci di Zaha Hadid e dei mercatini di Natale … ma lo sapevate che Innsbruck è anche città degli organi? Nel folder dei concerti „Orgelstadt Innsbruck“ ne ho contati 16. Per la maggior parte si tratta di strumenti storici, in diverse chiese e abbazie della città e dintorni. E il ricco programma di concerti „Orgelstadt Innsbruck“, che si svolge da febbraio a dicembre, permette di scoprirli e di ascoltarli. Di organi e di musica antica, ho parlato con Peter Waldner, uno degli organizzatori di questa rassegna. Peter Waldner è molto impegnato sul fronte della musica antica, ma, dovendo presentarlo, direi che prima di tutto e forse più di tutto Peter Waldner è musicista.

UN’INTERVISTA TRA CLAVICEMBALI E CLAVICORDI

L’appartamento di Peter Waldner si trova a due passi dalla chiesa di Mariahilf a Innsbruck, dove è in servizio come organista. Per l’intervista mi riceve in una stanza - una sorta di „camera del tesoro“ – dove non siamo soli, ma in compagnia di clavicembali, clavicordi e un virginale.

Professor Waldner, sul suo sito c’è una ricchissima ed esaustiva biografia. Le chiedo però di raccontarci brevemente che cosa fa nella vita ...
Peter Waldner: „Nella mia vita tutto ha a che fare con la musica, soprattutto con la musica antica, la musica per organo e per strumenti a tastiera. Sono musicista professionista, insegno clavicembalo, organo e basso continuo al Conservatorio e al Mozarteum di Innsbruck, sono direttore artistico della stagione concertistica di musica antica ‚Innsbrucker Abendmusik‘, tengo concerti e registro cd con strumenti d’epoca. E sono organista nella Parrocchia di Mariahilf di Innsbruck, dove suono praticamente ogni week-end durante le funzioni religiose.“

Le resta del tempo libero?
„In effetti bisogna vedere che rimanga anche del tempo per altre cose, per la vita privata, per rilassarsi. La musica mi impegna molto, perché mi voglio prendere il tempo per prepararmi bene. Per un concerto è importante conoscere veramente benissimo i pezzi per poi poterli suonare come se fosse la prima volta, come un’improvvisazione, con presenza e freschezza.“

IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI

Qual è stato il suo primo incontro con la musica?
„È stato in famiglia. I miei genitori non erano musicisti professionisti, ma avevano tutti e due una musicalità naturale. La mamma cantava nel coro della chiesa, suonava la chitarra, la Zither, uno strumento tipico della tradizione musicale tirolese e cantava con noi bambini. E poi mi ricordo bene il momento in cui ho veramente ascoltato per la prima volta l’organo in chiesa. Ero proprio un bambino piccolo e mi avevano spiegato come funzionava l’organo. Mi avevano anche mostrato e spiegato le pitture della chiesa.“

Che chiesa era?
„La chiesa di Malles in Val Venosta, un piccolo paese dell’Alto Adige, il mio paese natale. Il nonno di mio padre era stato il modello per il dipinto di Dio Padre in chiesa. Era un uomo con una barba lunghissima!
Questi sono i miei primi ricordi in chiesa che hanno a che fare con la musica.“

Quando ha iniziato a studiare musica?
„A sei anni ho cominciato a suonare la fisarmonica, l’Accordeon, con un musicista. All’epoca non c’era una scuola di musica nel paese, ma c’era questo signore italiano, molto bravo con la fisarmonica, che suonava musica leggera e musica popolare. E così ho cominciato con lui. All’età di 11 anni – abbastanza tardi – ho cominciato a studiare pianoforte e organo. E sognavo di imparare a suonare il clavicembalo. Questo era un sogno già da bambino. Lo avevo sentito alla radio e su alcuni dischi che avevamo in casa.“

Come è arrivato a diventare interprete di musica su strumenti d’epoca?
„Mi sono spostato a Innsbruck per studiare all’università. E studiavo al conservatorio gli strumenti a tastiera. Il mio professore era Reinhard Jaud – ancora oggi organista dell’organo Ebert nella Hofkirche, il più antico organo d’Austria, datato 1558. Sotto l’influenza degli importantissimi strumenti rinascimentali e barocchi di Innsbruck, ho cominciato ad interessarmi alla musica antica, al repertorio rinascimentale, barocco, fino al primo romanticismo. Mi ha sempre interessato suonare e interpretare il repertorio antico sugli strumenti ‚giusti‘, quelli d’epoca.“

TASTI CON SECOLI DI STORIA

Cosa la affascina negli strumenti storici?
„Sono tanti dettagli. Per esempio, se parliamo degli organi storici qui a Innsbruck, sono organi con un temperamento mesotonico. Già questa è una cosa molto particolare.“

Me la deve spiegare questa, perchè io non so cosa sia un temperamento mesotonico ...
„Il temperamento mesotonico è un sistema di accordare uno strumento a tastiera in modo particolare, limitato nelle possibilità delle tonalità, ma con una cromatica molto espressiva ed intensa. E questa è una caratteristica estremamente importante per tanta musica antica.
O ancora l’estensione della tastiera e la cosiddetta ottava corta, l’ultima ottava per la mano sinistra più corta delle altre ottave. Insomma, ci sono tanti dettagli che agevolano l’organista quando deve suonare un repertorio antico.
E naturalmente poi c’è il suono: questi organi hanno ancora le canne originali, con centinaia di anni sulle spalle.“

Pensa mai a quanti musicisti hanno suonato su questi strumenti?
„Sì! Quando suono su un clavicembalo storico nella collezione di un museo – sarò per esempio al Museo Unterlinden di Colmar o al Germanisches Nationalmuseum di Norimberga – i tasti hanno spesso un incavo. Lì si vede che sono solo uno dei tanti colleghi che nei secoli hanno suonato su questi strumenti.“

L’ORGANO: UN’INVENZIONE MAESTOSA

Qual è per lei il fascino dell’organo?
„L’organo ha una storia lunghissima e non c’è un altro strumento per il quale sia stato composto un repertorio così vasto. È un’invenzione maestosa, in cui, con i diversi registri, sono integrati e imitati i suoni di tanti strumenti. Non a caso Mozart in una lettera al padre lo definisce il re degli strumenti.“

E il fascino della musica?
„La musica è una lingua universale, è la lingua dell’anima, è una comunicazione che agisce a livello inconscio. Come musicista io lavoro sul piano dell’anima. Pensiamo per esempio ad una mamma che canta una canzone per il suo bambino appena nato: qui la musica è l’espressione di un’emozione, di un calore, di un amore.
La musica è una lingua che ognuno può capire.
E l’organo e la musica per organo sono in grado di trasmettere un senso di sacralità – e non mi riferisco qui ad una precisa confessione religiosa – che è molto importante sul piano esistenziale. Insomma i compositori hanno scritto musica che fa bene all’anima, un vero e proprio nutrimento dell’anima.“

Sono oltre 60 i concerti d’organo in programma a „Orgelstadt Innsbruck“ per il 2023, ma se volete sentire Peter Waldner alla tastiera, non perdete il concerto del 7 maggio insieme a Cecilia Bernardini al violino barocco nella Chiesa parrocchiale di Mariahilf.

INFORMAZIONI UTILI

Orgelstadt Innsbruck
Programma dei concerti del 2023

I concerti si tengono in diverse chiese a Innsbruck e dintorni.
L’ingresso è talvolta gratuito, talvolta a offerta libera, talvolta a pagamento.
Tutti i dettagli sono nel programma.

Immagine di testata: © ITV

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