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Prosegue il nostro percorso tra le opere d’arte open air nella città di Innsbruck. Spesso ci si passa accanto distrattamente, a volte non le si vede proprio; altre volte le si nota appena, come fossero sempre state lì e siano ormai diventate parte della città, come un palazzo, una strada o una piazza. Ma quali sono i pensieri e i messaggi che stanno dentro a questi lavori artistici? Oggi ci prendiamo qualche momento per guardarne con calma tre.

Peter Sandbichler, i giorni e le notti di Innsbruck

Si intitola 47,16° Nord l’installazione luminosa dell’artista austriaco Peter Sandbichler e si trova nel passaggio da Sparkassenplatz verso Maria-Theresien Straße, proprio nel cuore della città. Il titolo si riferisce alle coordinate geografiche di Innsbruck. Una parete del passaggio è completamente ricoperta da pannelli con grossi punti luminosi. Due colori (o due gruppi di colori) stanno a rappresentare il giorno e la notte. Le ore di luce e quelle di buio - che sono differenti di giorno in giorno - vengono trasformate da un computer in una composizione luminosa. Non aspettatevi però che le luci si muovano o reagiscano al vostro passaggio. L’immagine cambia due volte al giorno e segue le stagioni, non gli umani!

Katharina Cibulka e l’Innsbruck di Dürer

Lasciandoci alle spalle la città vecchia, attraversiamo il ponte sull’Inn Innbrücke. Sulla sinistra campeggia il crocefisso di Rudi Wach, di cui ho già parlato in questo post. Una volta sull’altra sponda, sulla destra c’è un piccolo parco - il Waltherpark - con un’area gioco per bambini. Siamo arrivati.
Nel 1495 durante il suo viaggio da Norimberga a Venezia Albrecht Dürer fa tappa a Innsbruck. In quest’occasione deve essere venuto anche a lui a passeggiare su questa sponda del fiume. E, intanto che c’era, ha acquarellato la vista della città, che era un po’ diversa da quella di oggi. L’acquarello è nelle collezioni dell’Albertina a Vienna ed è intitolato "Innsbruck von Norden". Oggi qui sulla sponda dell’Inn si trova l’opera "Dürer Blick" (che tradurrei con "il punto di vista di Dürer") di Katharina Cibulka.
L’artista ha riprodotto, in una struttura di cemento preesistente, la skyline dell’opera di Dürer, creando un dialogo con quella della città di oggi.

 

I codici di Christoph Hinterhuber

La terza tappa di oggi ci porta al museo Ferdinandeum, in Museumstrasse 15. A dire il vero consiglio di andarci quando inizia a far buio. L’opera infatti è un’installazione luminosa montata in cima all’edificio del Ferdinandeum. Christoph Hinterhuber è l’autore di questo lavoro, che si intitola "de-decode, de-recode, re-decode e re-recode". E questo è proprio quello che si legge nella scritta luminosa rosa a caratteri cubitali. L’artista austriaco combina le parole inglesi "recode" e "decode" con i prefissi re- e de- in un loop, creando una sorta di processo senza fine. L’attenzione è rivolta al decodificare e al ricodificare quindi. E il fatto che questo flusso di parole incoroni la facciata di un’istituzione culturale che si occupa d’arte fa inevitabilmente nascere ulteriori associazioni.

Informazioni utili

47,16° Nord di Peter Sandbichler
Passaggio tra Sparkassenplatz e Maria-Theresien Straße, Innsbruck

Dürer Blick di Katharina Cibulka
Waltherpark, Innstraße, Innsbruck

de-decode, de-recode, re-decode und re-recode di Christoph Hinterhuber
Museumstrasse 15, Innsbruck

Se volete leggere gli altri due post sull’arte open air a Innsbruck li trovate qui:
Arte a cielo aperto a Innsbruck 
Scultura in città

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