02_TLM_EL_Ila_Leopold_Museum

È aperta fino al 27 ottobre 2019 la ricca mostra “Egger-Lienz und Otto Dix, Bilderwelten zwischen den Kriegen” (Egger-Lienz e Otto Dix, Mondi visivi tra le guerre) al Ferdinandeum di Innsbruck.
Un’esposizione ricca di opere e decisamente carica di contenuti. Centrale è infatti il tema della guerra e delle sue conseguenze ‘sociali’ nel periodo tra i due conflitti bellici. Un tema non facile, ma decisamente interessante, soprattutto se si comparano tra loro le strade artistiche intraprese dai due artisti.

L'opera di Otto Dix 'Mieze di sera al caffè' (1923) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Bucheum Museum der Phantasie, © Foto Bildrecht Wien

L’opera di Otto Dix ‘Mieze di sera al caffè’ (1923) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Bucheum Museum der Phantasie, © Foto Bildrecht Wien

Egger-Lienz e Otto Dix: due mondi

La prima saletta che accoglie il visitatore presenta i due artisti, tramite i loro occhi.
Appesi gli uni di fronte agli altri, si trovano gli autoritratti di Albin Egger-Lienz (a sinistra) e quelli di Otto Dix (a destra). Sulle pareti le loro biografie.
Questi due artisti sono molto diversi tra loro: per età, formazione, scelte stilistiche… mi verrebbe da dire anche per sensibilità. Eppure entrambi hanno un forte punto di contatto: la guerra, che hanno vissuto in prima persona da soldati e che è diventata il tema di un corpus di opere estremamente sostanzioso, ben al di là del periodo della durata del primo conflitto mondiale.

L'opera di Otto Dix 'La vedova' (1922) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Zeppelin Museum Friedrichshafen, © Foto Bildrecht Wien

L’opera di Otto Dix ‘La vedova’ (1922) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Zeppelin Museum Friedrichshafen, © Foto Bildrecht Wien

I corpi in guerra: Egger-Lienz

Le sale del piano terra ci portano subito in piena guerra.
Albin Egger-Lienz (1868-1926) all’inizio del primo conflitto mondiale si arruola volontario nel corpo degli Standschützen Tirolesi. Un mese dopo presta giuramento a Bolzano. Ma per problemi di salute viene sollevato da incarichi troppo faticosi e, a partire dal 1816, diventa pittore ufficiale di guerra.
Le opere qui esposte di Egger-Lienz ci comunicano già una certa ambivalenza. Da un lato illustrazioni e cartoline di soldati, che sono ritratti in modo quasi eroico; dall’altro lato grandi quadri e studi dedicati ai ‘corpi dei soldati’. Schiere di corpi ben piantati a terra, che avanzano piegati sul campo di battaglia, che giacciono inermi a terra. I volti sono accennati e si ha l’impressione di una moltitudine.
Sempre al pian terreno sono esposte le cartelle grafiche di Otto Dix dedicate alla guerra. Incisioni, acquaforti e punte secche ritraggono soldati e scene di guerra, soprattutto dietro le quinte. Non v’è nulla di eroico qui. Piuttosto truci rappresentazioni dell’orrido, su cui l’artista insiste molto, quasi ne provasse la fascinazione.

Dettaglio di un'opera di Albin Egger-Lienz in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, foto © Laura Manfredi

Dettaglio di un’opera di Albin Egger-Lienz in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, foto © Laura Manfredi

Oltre la guerra

Anche Otto Dix (1891 – 1969) si arruola volontario all’inizio della prima guerra mondiale. Combatte al fronte e ciò che vede e vive viene tradotto in numerosi disegni, schizzi, incisioni.
Ma anche al termine del conflitto, la presenza della guerra si fa sentire, con le sue conseguenze sociali.
Al primo piano sono infatti esposte le opere del periodo postbellico. Una sorta di spaccato sociale del dopoguerra, che i curatori hanno scelto di presentare in sezioni. Si susseguono dipinti dedicati alla famiglia, alla vanitas, al proletariato, ai sopravvissuti: vedove, madri e feriti di guerra.
Se Otto Dix ritrae con vivacità e ironia (talvolta forse addirittura con sarcasmo) persone e personaggi, come la vedova, la pazza, la piccola borghesia nella vita cittadina, Egger-Lienz sceglie di fare quasi dipinti corali. Le figure sono disposte ieraticamente in scene di interni e le opere hanno titoli come ‘Madri’, ‘Donne di guerra’, ‘Pietà’, ‘Resurrezione’.

L'opera di Albin Egger-Lienz 'La Resurrezione di Cristo' (1923-24) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Tiroler Landesmuseen

L’opera di Albin Egger-Lienz ‘La Resurrezione di Cristo’ (1923-24) in mostra al Ferdinandeum di Innsbruck, © Tiroler Landesmuseen

Informazioni utili

Egger-Lienz und Otto Dix, Bilderwelten zwischen den Kriegen
Fino al 27 ottobre 2019
Ferdinandeum
Museumstraße 15, Innsbruck

Orari
dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17

Biglietti
Intero 11 euro, ridotto 8 euro
Ingresso gratuito fino a 19 anni, con la Innsbruck Card, Freizeitticket Tirol e Kulturpass Tirol

Articoli simili