Sempre nello stesso cortile, verso il retro del Landestheater si scorge una grande gabbia “verde”. Si tratta dell’opera “Wild Cube” di Lois Weinberger, artista tirolese (1947-2020) riconosciuto a livello internazionale, che ha esposto anche al padiglione austriaco della Biennale di Venezia e a Documenta. Al centro della sua ricerca c’è il rapporto tra l’arte e la natura. In quest’opera, che è stata realizzata in diverse declinazioni anche in altre città austriache, viene costruita una recinzione che è però permeabile e gioca quindi sull’ambiguità tra delimitazione e contiguità tra il dentro e il fuori. Nel “Wild Cube” la vera scultura è la vegetazione selvatica, perché‚ come scrive l’artista, qui “cresce quello che vuole”. L’opera è in continuo cambiamento, in accordo con le stagioni. Ora gli alberi e gli arbusti sono ancora all’inizio della fase di risveglio, ma quando, al termine dell’estate, la vegetazione raggiunge il massimo della sua espansione, rami e fronde oltrepassano le sbarre, uscendo dal perimetro della gabbia e facendola sparire a tratti.