Das Sammlungs- und Forschungszentrum in Hall in Tirol © Christian Flatscher Kopie 2

Visitando un museo raramente ci si rende conto di una cosa: le opere e gli oggetti esposti sono spesso solo una piccola parte delle collezioni, che costituiscono la vera ricchezza di un’istituzione museale. Nel caso dei Tiroler Landesmuseen (i musei regionali tirolesi), che hanno cinque sedi espositive a Innsbruck, le collezioni sono conservate e studiate in un unico luogo, che è al tempo stesso deposito e centro di restauro e di ricerca. L’edificio, inaugurato nel 2017, si trova ad Hall in Tirol: il suo nome è Sammlungs- und Forschungszentrum o, come lo chiamano gli addetti ai lavori „per far prima“, semplicemente SFZ. Come tutti i depositi non è aperto al pubblico, ma in alcune occasione è possibile visitarlo.

Oltre la porta del deposito

Il deposito e centro di ricerca dei musei regionali tirolesi è un edificio moderno, con una superficie di circa 8.000 metri quadrati. Si sviluppa su più livelli, anche se a prima vista sembrerebbe esserci solo il piano terra. Infatti per ridurre l’impatto sul paesaggio, per ragioni climatiche e di sicurezza, l’edificio si sviluppa per due terzi sotto il livello della strada. Su tre piani sono distribuiti i vari dipartimenti (il restauro, l’archeologia e le scienze naturali oltre al laboratorio di falegnameria) con i rispettivi uffici, laboratori e depositi. Vi lavorano ogni giorno oltre 40 persone.

Conservare milioni di oggetti

Gli oggetti, le opere d’arte e i beni naturalistici qui conservati sono milioni – il numero preciso non è mai stato calcolato e forse non è nemmeno così importante. Le collezioni dei musei tirolesi sono molto variegate, come le sue sedi espositive – il Ferdinandeum, il museo di arte popolare con la chiesa di corte, il Tirol Panorama a Bergisel e il museo nell’arsenale. Quindi in collezione ci sono resti archeologici e dipinti, oggetti di arte popolare e sculture, mobili e apparecchiature tecniche, fotografie e opere su carta, erbari, minerali, campioni animali e preparati tassidermici, giusto per citare alcune categorie.
Per esempio, il più antico erbario realizzato in Austria è un oggetto della collezione di botanica conservato in questo deposito. Ippolito Guarinoni, originario di Trento e medico ad Hall in Tirol lo crea tra il 1610 e il 1630, per usarlo nella preparazione di medicinali. 

Ogni oggetto vuole il suo „clima“

Oggetti diversi richiedono condizioni climatiche diverse e, per questo motivo, ci sono diversi depositi. Più che con la temperatura, le condizioni ideali hanno a che fare con l'umidità. Perché, se per un dipinto ci vuole il 50 % di umidità, la percentuale scende fino al 30 % per oggetti di metallo e, in generale, per i reperti archeologici. 
Tutto è pensato per il benessere degli oggetti in collezione, che vanno salvaguardati e conservati. Per esempio, se entra in deposito un „nuovo“ oggetto, deve passare del tempo in quarantena e sotto osservazione, non solo per acclimatarsi, ma anche per essere certi che non porti nei depositi degli ospiti indesiderati, come parassiti o spore. 
I restauratori che lavorano qui sono specializzati nei diversi materiali; così c'è chi si occupa solo di tessuti e chi di dipinti, chi di carta e chi di reperti archeologici. È sempre molto interessante vederli all'opera ed é affascinante pensare che „lavorano“ su oggetti che possono essere contemporanei o arrivare ad avere diverse migliaia di anni.
Da questo deposito partono inoltre le opere delle collezioni che vengono concesse in prestito ad altri musei in tutto il mondo. 
E ancora, per fare un altro esempio, questa volta dalla collezione di botanica, in deposito è conservato il più antico erbario realizzato in Austria. Ippolito Guarinoni, originario di Trento e medico ad Hall in Tirol lo crea tra il 1610 e il 1630, per usarlo nella preparazione di medicinali.

Informazioni utili

Il Sammlungs- und Forschungszentrum dei musei regionali tirolesi si trova ad Hall in Tirol, in Krajnc-Straße 1. È un luogo di conservazione e di ricerca e normalmente non è aperto al pubblico. In alcune occasioni – per esempio, per la notte bianca della ricerca – è possibile visitarlo. Per essere aggiornati sulla prossima apertura al pubblico consiglio di consultare il sito dei Tiroler Landesmuseen.

È inoltre possibile prenotare delle visite guidate per gruppi. Qui trovate tutte le informazioni.

E infine, è disponibile un video (in tedesco) che vi porta all’interno del Sammlungs- und Forschungszentrum, se vi siete incuriositi ...

Articoli simili